Nuove idee per integrare i best della moda vintage nei trend più creativi
Per due volte all’anno, lo splendido Castello di Belgioioso- a pochi km da MIlano , ospita una delle più interessanti e attraenti rassegne di Vintage in Italia. All’interno della affascinante cornice di pregio delle sale del Castello, si svolge una rassegna molto curata , con più di 60 espositori che allestiscono le proprie collezioni di pregio, sia abbigliamento che accessori, per un pubblico vasto di visitatori e operatori del settore.
Come sempre Next Vintage allestisce nel fastoso atrio una mostra collaterale che arricchisce ulteriormente l’evento semestrale: quest’anno la mostra iconica è dedicata ad un tessuto che occupa un capitolo speciale nella storia della moda perché sembra possedere una capacità inesauribile di rigenerazione:
Tartan: storia, moda e ribellione raccontati da un tessuto.
L’ origine del tartan è comunemente legata alla Scozia e in particolare alla zona delle Highland, per quanto alcuni storiografi del costume citino il ritrovamento di frammenti di tessuto simile risalenti al VIII sec a.C. nelle miniere austriache di Hallstatt e addirittura la presenza di tessuti con queste trame geometriche nei sepolcri delle mummie di Tarim (2000 a.C.) in Cina.
Nel 1600 nasce il kilt, una gonna che diventerà il simbolo della Scozia. Ma di tessuti tartan ne esistono tipi molto diversi, ognuno dei quali, a partire dalla fine del 1700, rappresenta un clan delle famiglie dell’alta società scozzese. È la Regina Vittoria nel 1800 a renderlo status symbol, sfoggiandolo, con il marito Alberto, durante i loro soggiorni a Balmoral.
Entra nel mondo della moda dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il kilt diventa un capo popolare tra le persone comuni. Anche le star hollywoodiane lo sfoggiano. Famoso lo scatto del 1950 che ritrae Audrey Hepburn a Londra con una giacca scozzese e un papillon. O quello del 1964 che vede Brigitte Bardot sfoggiare un kilt con un pull rosso a mezza manica e tanto di fiocco abbinato sul capo. Il fascino innegabile di questo tessuto evergreen, nasce dall’incrocio di fili di colori diversi che si ripetono nel cosiddetto sett, uno schema definito uguale nella trama e nell’ordito, nascono linee e quadrati con effetti cromatici diversi
La mostra al Next Vintage, propone una selezione dei pezzi unici dei migliori vintagisti italiani di tessuti in lana, tipici delle Highland scozzesi. Negli anni 70, il tartan diventa il simbolo delle ragazze Preppie e Ivy League, mentre in chiave punk, che stravolge la sua essenza bon ton, diventa simbolo di ribellione. Negli anni 80 arriva sulle passerelle sotto forma di pantalone.
E negli anni 90, con il grunge – corrente anti-moda nata in seno a band rock come i Nirvana e i Pearl Jam – torna a essere protagonista in una versione totalmente effortless e in un mix di sovrapposizioni. Ancora oggi è oggetto dell’estro dei più grandi fashion designer.
Dopo aver ammirato la mostra sul Tartan, si comincia il percorso fra i vari espositori di qualità, vediamo quali sono i trend principali che si possono evidenziare in questa stagione.
Anni 70, 80, 90 mixano le loro forme per creare un look moderno e senza tempo dove, con giochi di moda cattureranno tutta l’attenzione. Vestiti anni 70, lunghi a stampa floreale, corti degli anni 60 e da sera preziosi come gioielli o neri lunghi da gran dama di film noir. Poche linee, essenziali e belle regnano sovrane in un abito lungo (perfetto per la sera) in cui la silhouette femminile si nasconde fino ad annullarsi quasi del tutto: le ritroviamo nell’abito monacale, tornato sulle passerelle per riproporci un’eleganza meravigliosamente pudica e senza tempo.
Gli anni 80 “ruggiscono” ancora per la donna, microdress stampati sono un trionfo di volant, bordati di velluto, su colli e spalle. Ma a rubare l’attenzione sono i dettagli, come le “cinture ritratto” che riproducono i coloratissimi beauty look di quel periodo su grandi fibbie quadrate
La cappa, morbida sulle spalle ma ben allacciata in vita diventa il capo essenziale del guardaroba femminile. Contemporaneamente, ritorneranno i lunghi cappotti oversize, indossati insieme a gilet e pantaloni ampi, proprio come faceva Coco negli anni Venti, ma con la novità di abbinare accessori tra maschile e femminile, con cappelli da cacciatore a falda larga e lunghe collane sautoir di perle e cristalli. Pantaloni palazzo o a zampa, maxi-maglie, spalline grosse, frange, vita alta e giacche dal sapore androgino movimentano i nostri armadi con il match perfetto tra passato, presente e futuro. Proporzioni ridotte per le giacchette di velluto avvitate da accoppiare con piccoli golf di cachemire e camicie striminzite. Abiti e soprabiti si fanno a scacchi e si portano insieme a cappelli abbinati con lo stesso motivo, ingentiliti da velette a rete. Calzettoni, anfibi e grandi borse da giorno conferiscono all’insieme un look concreto che prevediamo già nelle strade.
Colori, colori e ancora colori
Tessuti con stampa in tartan incontrano quelle a tinta unita sui pantaloni da donna , invece la gonna must have definitiva si tinge di arcobaleno con pezzi di pelle colorati che si incastrano a perfezione come in un puzzle.
E poi c’è il bianco, che più bianco non si può, per uno stile da regina della nevi, altera e aristocratica. Anche in questo caso si indossa in total look e il monocromo diventa il nuovo twist per osare il non colore per antonomasia in maniera letteralmente illuminata e illuminante. Il guardaroba del prossimo Autunno 2019 diventa più audace e più pretenzioso, motivo per cui il plissé si estenderà su lunghezze maxi da testa a piedi e si fa strada con discrezione su abiti pass partout da mattina a sera. Oltre alle sale “istituzionali” Next Vintage offre da qualche anno anche una sezione molto interessante, dedicata a nuovi designer e artisti del riuso, dove si possono trovare davvero delle ispirazioni creative e pezzi d’autore unici nel loro genere. Tagli innovativi, accessori curiosi e accattivanti, straordinarie combinazioni e applicazioni su capi vintage o autoprodotti, con dettagli davvero affascinanti. Il tutto in linea con il trend ecologico che regala un senso etico al piacere di un capo rivisitato con stile che riacquista nuova vita.
Barbara Santoni